Keylor Antonio Navas Gamboa nasce in Costa Rica il 15 Dicembre del 1986
Dei successi di Navas e della sua indiscutibile bravura come portiere sono pieni i giornali sportivi e gli archivi video sul web.
Io vorrei però concentrare l’attenzione su un paio di aspetti della sua vita che non devono essere sottovalutati o tralasciati soprattutto da chi come me, ha il ruolo non solo di allenare ragazzi molto giovani ma anche e soprattutto di dargli una motivazione, un esempio, una strada da seguire.
Navas oltre ad essere uno dei portieri a cui fare riferimento come esempio di questo sport dal punto di vista tecnico, deve essere un esempio per chi pensa di non poter raggiungere determinati traguardi perché non ha i mezzi per farlo, perché non ha le giuste conoscenze o perché non ha i requisiti fisici minimi.
KEYLOR NAVAS | le origini
Keylor Antonio Navas Gamboa nasce in Costa Rica (non di certo la terra dei portieri) è figlio di una famiglia molto modesta (noi la definiremmo povera) ed è alto 1,85 m
Praticamente aveva tutte le carte in regola per diventare il Sig. Nessuno!
Quando volete arrendervi per via di cose che hanno poco a che fare con lo sport puro, ricordatevi delle parole che avete letto qui sopra e delle prossime che andrete a leggere.
I genitori di Navas lo affidano alla nonna all’età di 4 anni perché decidono di trasferirsi al confine con gli Stati Uniti. Il viaggio rischioso li costringe a prendere la decisione di partire da soli. Prima di partire il papà di Navas fa però un gesto che cambierà le sorti della loro vita per sempre. Usa i risparmi che avevano per iscriverlo ad una scuola calcio. Vuole dare al bambino un motivo per impegnarsi nella vita e per non bighellonare per strada. Keylor in quella scuola calcio ci passa 7 anni e l’impegno messo darà i suoi frutti.
IL CAMMINO SPORTIVO
Esordisce in prima divisione nel Saprissa nel 2005 a 19 anni, in questa squadrà giocherà per 10 anni vincendo 6 scudetti. Nel 2011 passa con la formula del prestito dall’Albacete lega2 al Levante (squadra spagnola) come secondo portiere grazie alle sue grandi capacità atletiche il livello tecnico che ha raggiunto e il suo spiccato senso di anticipo. Firmerà con loro l’anno successivo un contratto triennale. Nel 2013 il portiere titolare viene trasferito alla fiorentina, e lui prenderà il suo posto in squadra.
Navas gioca in nazionale per la prima volta con la selezione under17 durante i mondiali del 2003. Parteciperà anche ai mondiali del 2006 senza mai giocare.
IL MONDIALE IL REAL IL SOGNO CHE DIVENTA REALTÀ
Nel 2014 arriva ancora la convocazione al mondiale. Questa volta mostrerà al mondo tutte le sue capacità con 2 nomine a Man Of The Match agli ottavi e ai quarti; Il mondo, quello del calcio soprattutto, lo nota e questa grande prestazione lo premierà,. Andrà a giocare al Real Madrid con cui firma un contratto di 6 anni.
Durante questi anni vincerà nel 2014 la supercoppa europea e il mondiale per club, nel 2016 la sua prima Uefa Champions League che lo consacra come il primo costaricano a vincere questo trofeo. e ne vincerà altre due consecutivamente nel 2017 e nel 2018.
UNA STORIA CHE NON È ANCORA FINITA
Nel 2019 firma un contratto di 4 anni al Paris Saint-Germain
Oggi a 33 anni, Keylor Navas continua a mostrare le sue indiscusse capacità. A dirlo sono le sue statistiche. Nel PSG con un solo gol subito in sette partite di campionato giocate, ha primeggiato finora e la sua percentuale di parate è molto alta con il 94,1% di parate sui tiri subiti.
Secondo l’istituto di statistica Opta è addirittura la migliore percentuale tra i portieri dei cinque maggiori campionati europei (Inghilterra, Germania, Spagna, Francia e Italia).
CONSIDERAZIONI
Ho voluto raccontare la storia di Navas perchè è un esempio. L’esempio di come sia possibile raggiungere i propri obiettivi anche quando tutto ciò che ti circonda, sembra agire contro di te . Storie come quelle di Navas ce ne sono tantissime ed è per questo che ho deciso di dedicare una rubrica proprio a queste storie.
Se vogliamo raggiungere un obiettivo ne dobbiamo avere uno. I sogni rimangono tali se non gli diamo una scadenza e un modo per realizzarli. La fame di fama e di successo, la voglia di primeggiare, di vincere, di raggiungere i massimi risultati qualsiasi sia la motivazione che spinge a realizzare i propri obiettivi ne rappresenta l’energia e sono quindi tutte motivazioni valide ma dobbiamo anche incanalare queste energie in modo da sfruttarne la forza per arrivare al traguardo.
Dunque non conta il mondo che ti circonda. Per tagliare il traguardo deve contare solo la tua voglia di tagliarlo, l’impegno che ci metti, il tempo che gli dedichi. Deve essere un chiodo fisso, il primo pensiero al mattino quando ti svegli, l’ultimo la sera prima di addormentarti.
Per concludere; Sei vuoi realizzare un sogno devi trasformarlo in obiettivo. Quando ne avrai uno dovrai fare di tutto per raggiungerlo. Non basta volerlo ci vuole molto di più : allenarti con impegno, Sacrifico e credere in te stesso.